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La letteratura di viaggio è stata sempre recepita soprattutto per i suoi apporti di notizie geoetnografiche e storiche da mondi extraeuropei, per i quali ha costituito un fondamentale strumento di conoscenza. Minore attenzione essa ha ricevuto al livello della scrittura, nei caratteri costanti e e peculiari che si possono rilevare nella pluralità dei testi di un genere ritenuto minore. Le relazioni di eccezionali esperienze vissute da viaggiatori non soltanto italiani (da Marco Polo e Odorico da Pordenone al portoghese Pero Vaz de Caminha), senza trascurare l'importante ruolo avuto nella stesura dai redattori, sono qui sottoposte ad analisi linguistico-letterarie, che contribuiscono anche a comprendere la problematica implicita nella traduzione di culture profondamente diverse nelle lingue romanze. Si aggiungono altri scritti letterari e documentari, provenienti anch'essi da mondi lontani.